domenica 30 settembre 2007

Flora gastrica

Fino a poco tempo fa lo stomaco era ritenuto un organo privo di germi (ad eccezione del "cattivo" elicobattero). Questo a causa dell'ambiente estremamente acido, atto a distruggere germi patogeni alimentari.
Un anno fa, dei microbiologi Statunitensi hanno scoperto che:
  • anche lo stomaco (e non solo l'intestino crasso e altre mucose) dispone di una ricca flora di 128 germi diversi.
  • tra di loro si trovano rappresentanti acidoresistenti delle specie actinobatteri, corinebatteri e deinococchi
  • finora non è chiaro che funzione abbiano questi inquilini gastrici (simbionti, commensali, parassiti, patogeni ?).
PNAS 2006/103/p.732-737

sabato 29 settembre 2007

Infarto: causa margarina

Fitosterine (sitosterolo, fitosterolo) sono sostanze lipidiche vegetali, strutturalmente simili al colesterolo animale. Si trovano in leguminacee (soia), grano e nocispecie e in dosi rilevanti nei loro olii pressati a freddo.

L'industria alimentare li usa in grande stile (specialmente olio di soia)
* in margarine e grassi industriali per pasti prefabbricati e biscotti
* per la loro clientela salutistica e vegetariana che evita così di consumare "malsani" grassi animali come burro, strutto (e altri in salumi e insaccati)
* con l'indicazione "sano perché senza colesterolo"

Questo fatto è sorprendentemente contro la legislazione alimentare della maggioranza di Stati industrializzati perchè:
* in malattie genetiche che biosintetizzano fitosterine al posto di colesterolo la sopravvivenza è ridotta
* si usa il sitosterolo come medicamento per prostataipertrofia
* i sitosteroli in dosi rilevanti aumentano notevolmente le malattie coronarie:

Assmann G. et al: Plasma sitosterol elevations are associated with an increased incidence of coronary events in men. In PROCAM Study: Nutrition, Metabolism & Cardiovascular Diseases 2006/16/pp. 13 -21

Sonno e diabete II

Pare che il sonno sia un fattore rischio indipendente per diabete II. Secondo uno studio Statunitense, uomini che dormono poco (meno di 6 ore) hanno un rischio duplicato, e uomini che dormono molto (più di 8 ore) hanno un rischio triplato. I risultati sono indipendenti da altri fattori rischio come età, ipertensione, stress o tabagismo.

Diabetes Care 2006/29/p.657-661

Fame da lupo tramite frutta e verdura

È un parere divulgato tra esperti di alimentazione che un alto consumo di frutta e verdura riduca l'apporto di grassi e aiuti a non essere in sovrapeso. La realtà è ben diversa come lo dimostra un ulteriore studio scozzese: 60 partecipanti durante due mesi hanno mangiato fino a 600 grammi di frutta e verdura al giorno e non si è notato alcun effetto riguardo l'assunzione di grasso, nè riguardo l' energia né il peso corporeo, anzi:
  • l'apporto energetico totale aumentava in proporzione all'aumentato consumo di frutta e verdura (aumenta l'appetito).
  • l'apporto di grassi rimaneva invariato
  • non sono stati riscontrati effetti riguardo ilpeso corporeo
British Journal of Nutrition 2006/94/p.496-503

giovedì 27 settembre 2007

Preparati multiminerali / multivitaminici aumentano il rischio per il cancro alla prostata

Uno studio d'intervento Statunitense con pressapoco 300'000 uomini non ha dimostrato che attraverso l'assunzione di preparati multivitaminici ci si preservi dal rischio di tumori alla prostata, anzi:
  • ... riguardo i carcinomi prostatici, uomini che consumano più di sette volte a settimana preparati multivitaminici hanno un rischio elevato paragonato a uomini che non consumano mai tali preparati.
Il rischio aumenta specificatamente con il consumo di betacarotene, zinco e selenio.

National Cancer Institute 2007/99/p.754-764

Zucchero: non diminuisce l'assorbimento di integratori alimentari

L'ipotesi curata da salutisti e relativi giornali e dietisti che lo zucchero diminuisce (o "diluisce") l'assorbimento di integratori alimentari non è dimostrabile. Un metastudio di ricerche degli ultimi trent'anni in merito dimostra:
  • I dati sono tutto sommato non sufficienti e gli studi che analizzano le correlazioni tra zuccheri e assorbimento (absorpzione intestinale) di integratori alimentari sono contrastanti. Per nessuno degli integratori analizzati è stato trovato un indice o una soglia massima di zuccheri che diminuisce il suo assorbimento.
British Journal of Nutrition 2007/97/p.832-841

Zucchero: antidepressivo che non aumenta il peso

130 donne britanniche che consumavano giornalmente (per un mese) almeno un litro di bibite zuccherate (soft drinks) non dimostrarono alcun aumento di peso. È sorprendente il fatto che il morale delle consumatrici migliorava notevolmente:
  • ... deduciamo che il consumo di zucchero in donne normopese inibisce sia l'appetito sia il malumore ... scrivono i ricercatori
British Journal of Nutrition 2007/97/p.193-203

Alcol: toccasano per cervello e cuore

Uno studio Italiano attraverso 1'500 persone anziane che durante tre anni e mezzo hanno assunto dell'alcol, dimostra il beneficio dell'alcol riguardo i disturbi cognitivi:
  • In pazienti con leggeri disturbi cognitivi che consumano modeste quantità di alcol (ca. 15 gr/dì corrispndente a ca. 2 dl di vino o 4 dl di birra) si rallenta il progresso della demenza, paragonato con astemi.
Neurology 2007/68/p.1790-1799

L'alcol si è dimostrato di nuovo come toccasana come lo dimostra la Lifestyle & Health Study in 16'000 donne e uomini tra 45 e 70 anni durante 5 anni.:
  • Astemi e ex-alcoldipendenti soffrono più frequentemente di malattie cardiovascolari e diabete rispetto consumatori di alcol.
  • Sorprendentemente malattie che si abbinano tradizionalmente al consumo di alcol si manifestano prevalentemente in persone astemie.
Journal of Epidemiology and Community Health 2007/68/p.441-446

Il digiuno rimane malsano

L'ipotesi di vivere più a lungo soffrendo la fame (digiuno, ascetismo alimentare) , divulgata dai massmedia, trova sempre più seguaci tra persone con psicopatie alimentari e medici di prevenzione. Che invece i risultati con mosche e ratti di laboratorio siano trasferibili a esseri umani liberi rimane aperto.
Un metastudio della letteratura scientifica degli ultimi quarant'anni arriva alla conclusione che:
  • Non è dimostrabile che una dieta ipocalorica in persone snelle aumenta l'aspettativa di vita.
Fontana L. Klein S.: Aging, adiposity and calorie restriction. JAMA 2007/297/p.986-994